Tutto parte da Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci e la sfida del volo: l’ambizione diventa progetto

 

Volare, uno dei più grandi sogni dell’umanità, uno dei progetti più ambiziosi al quale l’uomo si sia mai avvicinato, un percorso che ha visto fallire, nel tentativo, molte delle menti geniali di cui la storia ha avuto testimonianza.

Anche Leonardo Da Vinci non fu immune dal fascino esercitato dall’idea di un uomo capace di volare ed è proprio in questa idea che, a partire dai primi anni del ‘500, il genio leonardesco concentra le sue ambizioni. Leonardo voleva eccellere, desiderava essere ricordato, superare i maestri col fine di rendere la sua memoria immortale

Leonardo cominciò a studiare il concetto e la meccanica del volo unendo natura e ingegneria: la contaminazione delle discipline è un aspetto che ricorre così spesso nella pensiero leonardesco che può considerarsi un vero e proprio ‘marchio di fabbrica‘ del suo genio.

Ragionando sul volo, osservando la natura e gli uccelli Leonardo ebbe un’intuizione capace di discostarlo dalle convinzioni degli scienziati dell’epoca, che vedevano il volo come un processo misterioso e quasi magico. Leonardo, osservando i movimenti dei volatili, capì che nel volo non c’era nulla di magico ma solo semplice e mera meccanica.

Lo studio della conformazione delle ali degli uccelli e l’indagine sulle correnti d’aria rese chiaro a Leonardo che il volo dell’uomo non fosse un’impresa impossibile, ma riproducibile con la giusta meccanica. Figlio dell’esperienza, Leonardo arrivò a teorizzare in maniera molto empirica i principi di aerodinamica teorizzati solo parecchio tempo dopo.

Ed ecco che, uno dopo l’altro, Leonardo progetta strumenti capaci di supportare, a livello teorico, il volo umano: il paracadute, la vita aerea (da molti considerata prototipo dell’elicottero) e le molte ali battenti progettate e costruite da Leonardo sono solo alcuni esempi di come il genio toscano tentò di realizzare il suo sogno più grande.