15 Nov Cultura e volo in Parapendio biposto
E il primo pomeriggio di una lunga giornata Estiva, con i passeggeri ci siamo dati appuntamento sul decollo alle 15.30, ho già inviato loro il punto GPS per trovarlo, per cui non resta che aspettare. L’attesa dei passeggeri è sempre un momento particolare, ti chiedi che persone saranno, se capiranno bene quello che vorrai spiegare loro se riuscirai a stabilire un buon contatto, ma soprattutto ti chiedi perché hanno deciso di venire a fare questo tipo di esperienza.
Come al solito non ci sono risposte a tutte queste domande e forse è anche l’ora di smettere di farsele, ma purtroppo sono cosi, il genere umano mi affascina ed ogni volta casco in questo giro di pensieri pre volo.Ecco stanno arrivando, entrambi sono piuttosto piccoli, origini chiaramente Arabe li osservo sono ben vestiti e molto curati nell’aspetto, sicuramente persone benestanti in genere i più esigenti, una giovane coppia che arriva dal Dubai come mi racconteranno da li a breve.
Parlano un pessimo inglese, oddio non che il mio sia un buon Inglese ma in questo specifico caso la comunicazione diciamo non è semplice, comunque siamo in ballo e balliamo, come al solito la mia preoccupazione è quella di far fare agli ospiti un’esperienza indimenticabile e la più tranquilla possibile, per cui mi prodigo a fornire loro tutte le informazioni per rassicurarli e per farli sentire a loro agio.
Lei molto entusiasta lui molto molto più “rigido” non è semplice rompere il ghiaccio ma ce la metto tutta, le cose migliorano non appena gli procuro due bottiglie d’acqua a volte basta davvero poco per far sentire le persone a loro agio e in questo caso è bastata della semplice acqua in una calda giornata Estiva. Vado a prendere l’attrezzatura parapendio biposto, il caldo si fa sentire ed il vento al momento non promette niente di buono, ci sarà da aspettare un po’. Approfitto di questa lunga attesa per preparare il parapendio biposto e per spiegare ai miei ospiti l’attrezzatura la meteo e per cercare di far capire loro come funziona il volo in parapendio, vi assicuro impresa non facile per via della barriera linguistica. Finalmente la meteo sembra migliorare, stanno arrivando altri volatori e il decollo piano piano si riempie di persone, d’Estate è sempre cosi si vola sulla sera ed anche oggi questa regola è stata rispettata, il parapendio biposto è pronto già da un po’ e praticamente non resta che agganciare il primo passeggero e decollare. Scelgo di volare prima con il ragazzo, il vento è ancora un po’ teso ed essendo lui qualche chilo in più della ragazza è la cosa migliore da fare in questi casi, gli spiego quindi che tra due minuti ci prepareremo e decolleremo, non appena fatto il nostro volo torneremo su e sarà il turno della sua ragazza o forse moglie non lo so.
E qui iniziano i guai, il ragazzo si irrigidisce e inizia sbuffare e a guardarci male, non riesco a capire cosa ci sia che non va! ripenso alle parole che ho detto ma sono sicuro di essermi espresso bene e di aver usato termini che indicavano solo ed esclusivamente l’intenzione di andare in volo, quindi proprio non riesco a capire che sta succedendo siamo rimasti bloccati per qualche minuto cercando di capire l’origine del problema. Anche la ragazza ha cambiato espressione e guarda il ragazzo come per dire “ti prego” proprio non riesco a capire! Dopo 5 minuti di imbarazzo totale, e una piccola discussione in arabo tra i due finalmente ci spiegano cosa sta succedendo, la ragazza non può assolutamente restare sola con degli uomini! La loro cultura non lo prevede per cui se non troviamo una soluzione a questo gli dispiace molto ma se ne andranno rinunciando al volo!
Cavolo non mi ero mai trovato in una situazione del genere, adesso capisco perché in uno dei messaggi mi si chiedeva se il pilota del parapendio biposto sarebbe stato un uomo o una donna, la domanda mi era sembrata strana e non ci avevo fatto caso ma adesso mi è chiara e ne capisco l’origine e il motivo. Ecco da dove veniva il disagio che avevo notato sin dall’inizio nel ragazzo, era legato al fatto che aveva portato la sua ragazza in mezzo degli sconosciuti, e non si aspettava che saremo stati solo ed esclusivamente uomini in decollo e per lui questa era una cosa insopportabile. La ragazza ha dovuto faticare non poco per tenerlo “tranquillo” mi ero accorto infatti che cercava in ogni modo di trattenerlo, di convincerlo a fare assieme questa cosa, ma adesso c’era da risolvere il problema di come far volare entrambi in modo che la ragazza non restasse in nessun caso sola con degli uomini sia che stesse in decollo sia che stesse in atterraggio, non oso immaginare se avesse dovuto risalire con qualcuno in auto da sola!
Per fortuna arriva Bruno, gli piombo addosso e con tono quasi minaccioso gli chiedo; hai con te la vela biposto? La risposta è affermativa e lui è disponibile a far volare uno dei due, riparliamo con i due ragazzi che ormai erano sul punto di andare via e dopo l’ennesima discussione in arabo tra di loro si decide che avrebbero volato assieme. Il resto è normale attività di volo, preparazione decollo volo atterraggio, ma la cosa più bella è stata vedere la faccia di questi due ragazzi una volta atterrati, finalmente avevano appena fatto una delle esperienze più belle della loro vita, sicuramente una delle più inusuali visto che nel loro paese d’origine il parapendio è uno sport sconosciuto. La ragazza ci ha ringraziato a non finire, e la giornata si è chiusa nel migliore dei modi, che storia! È la prima volta che mi trovo davanti a un problema “culturale” che può impedire il volo, è proprio vero paese che vai abitudini che trovi.